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Il turismo culturale europeo – prospettive verso il 2020

Il concetto di turismo culturale si è ampliato fino a toccare una vasta gamma di “esperienze” che coinvolgono il visitatore: oltre che per un museo o un centro storico, difatti, ci si sposta per un festival o per visitare dei percorsi alternativi.

Dieci milioni di persone: questo è il flusso turistico che ogni anno in Italia si muove per trascorrere giorni di vacanza nelle città d’arte italiane. Sono i numeri del cosiddetto “turismo culturale”. Numeri in crescita e con un potenziale di espansione ancora notevole, dal momento che questo tipo di turismo è in grande movimento dal punto di vista dei suoi contenuti e dei suoi “modi” di essere fruito dal pubblico. Se una volta ci si spostava (e comunque molto meno di oggi) per vedere un monumento, visitare un museo o un centro storico, oggi il concetto di turismo culturale si è ampliato fino a toccare una vasta gamma di “esperienze” che questo genere di visitatori vuole fare, giungendo in una città culturalmente interessante. Ne sono un esempio i festival, ma anche certi tipi di percorsi alternativi che molte città hanno istituito, i nuovi musei interattivi ed altro ancora. In sostanza si tratta di un fenomeno enorme, anche dal punto di vista economico, e in espansione, ma le scelte che le città – in particolare quelle europee – compiranno in questi prossimi anni saranno strategiche per il futuro del comparto. Questo volume vuole tracciare un quadro sulla situazione odierna in Italia e in Europa, cercando di evidenziare le tendenze evolutive che caratterizzeranno il comparto nei prossimi dieci anni.

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