DESIDERI DEI VIAGGIATORI: enogastronomia, aree rurali e il ruolo del settore caseario nel turismo

I desiderata dei turisti: enogastronomia e aree rurali

Oggi i viaggiatori mostrano un crescente interesse verso la ruralità e l’enogastronomia. Guardando ai desiderata dei cittadini europei per i viaggi del periodo giugno-novembre, il 17,8% (circa 24 milioni) e il 16,7% (22,5 milioni) vogliono esplorare le aree rurali e scoprire l’enogastronomia del territorio visitato a prescindere dalla tipologia di vacanza7 (Grafico 1.1). Anche i viaggiatori d’Oltreoceano che verranno nel Vecchio Continente mostrano il medesimo alto interesse con il 37% dei first visitor ed il 41% dei repeater che dichiara di voler partecipare a proposte a tema cibo, vino, …

Guardando ai turisti italiani, anch’essi dimostrano un alto apprezzamento per le proposte a tema enogastronomico: la partecipazione a queste esperienze è ormai un’abitudine diffusa, con circa 7 su 10 che he hanno svolto almeno cinque tipologie differenti nel corso dei viaggi più recenti.

GRAF. 1.1| Tipologie di esperienze preferite dai turisti europei.

Viaggi nel periodo giugno – novembre 2024. Valori % sul totale. Fonte: European Travel Commission.

 

Ruralità e piccoli borghi: punto di forza dell’offerta turistica italiana

I piccoli borghi le località italiane dell’entroterra – dove si concentra il patrimonio enogastronomico e le esperienze a tema – sono un elemento distintivo dell’Italia e rappresentano un elemento connotante la nostra offerta turistica.

I dati confermano la loro attrattività: nel 2023 sono state 39,3 milioni le presenze degli italiani (18,5% del totale) e 48,5 degli stranieri (20,7%) in queste località del territorio italiano. Interessante il confronto con gli altri Paesi competitor: l’Italia vede una concentrazione rilevante dei turisti internazionali nelle aree rurali, mentre la Spagna ha un forte sbilanciamento verso le località costiere.

Nonostante l’appeal, c’è spazio per una loro ulteriore valorizzazione in chiave turistica. Nel 2024, il 60% dei turisti italiani dichiara di aver svolto un viaggio nei piccoli borghi del Belpaese e il 93% è intenzionato a compierne uno nei prossimi mesi. Quali gli aspetti che maggiormente motivano alla loro scoperta? Bellezza e unicità dei luoghi, cultura ed enogastronomia (Tabella 1.1).

TAB. 1.1| Principali motivazioni per cui i turisti italiani farebbero un viaggio nei piccoli borghi dell’entroterra italiano.

Anno 2024. Turisti che dichiarano di voler fare un viaggio nei piccoli borghi. Fonte: Garibaldi, R.  (2024).

 

La ricerca di esperienze enogastronomiche autentiche

Nel contesto attuale, il turista desidera sempre più esperienze autentiche che permettono di scoprire il valore culturale radicato nei territori, nei prodotti, nelle persone. In altre parole, degustare ricette, specialità e vini locali (indicato dal 62,3% dei turisti italiani), vedere e vivere paesaggi che hanno mantenuto la propria vocazione produttiva agricola (38,4%) ed incontrare i produttori e la gente del luogo (26%). (Grafico 1.2)

 

Le visite ai produttori fra le proposte più popolari

Negli anni è cresciuto l’interesse dei turisti italiani verso i luoghi di produzione.  Nel 2023, il 74% afferma di aver partecipato ad almeno un’esperienza in cantine, oleifici, birrifici, caseifici, … nel corso dei viaggi svolti negli ultimi tre anni. Si tratta di un valore secondo solo alle esperienze culinarie nei ristoranti – da sempre le più diffuse e popolari – e maggiore degli eventi (indicati dal 60% dei rispondenti) e di altre proposte a tema (Tabella 1.2).

TAB. 1.2| Partecipazione alle esperienze enogastronomiche.

Anno 2023. TOTALE turisti italiani. Fonte: Garibaldi, R. (2023).

 

La rilevanza del turismo in relazione al mondo del formaggio

Il turismo legato alla scoperta delle produzioni lattiero-casearie vive un momento di crescita. L’interesse recente ha stimolato le aziende di produzione ed i provider di servizi turistici ad offrire proposte tematiche (quali visite, degustazioni, eventi, tour, itinerari, …), innestando un circolo virtuoso. Sono i numeri a confermarlo. Oggi, il 32,7% dei turisti italiani dichiara di aver partecipato ad almeno un’esperienza a tema formaggio nel corso dei viaggi degli ultimi tre anni – in valori assoluti, si stima circa 6,8 milioni11. Numeri che, nell’ultimo triennio, sono cresciuti in modo importante: +7,3% sul 2021, e +1,2% sul 2023 (Grafico 1.3).

Quali sono le ragioni? Un primo motivo risiede nel crescente interesse verso le esperienze a tema cibo, vino, l’olio, birra, formaggio. Nel 2023, 7 turisti italiani su 10 ne hanno svolte almeno cinque nel corso dei viaggi più recenti. Una seconda ragione è la crescita dell’appeal dei luoghi di produzione, con le visite ai caseifici seconde alle cantine per popolarità.

Nonostante questa nuova visibilità e attrattività, il desiderio di scoprire il mondo lattiero-caseario non è ancora una ragione primaria di viaggio. Chi ha partecipato ad esperienze a tema non è un viaggiatore di «nicchia» – ossia ha un profilo socio-demografico distinto e differente da quello generale – e svolge differenti attività enogastronomiche oltre a quelle legate al formaggio.

 

Partecipazione alle altre esperienze enogastronomiche

Guardando all’esperienza di viaggio, è utile approfondire a quali altre tipologie di proposte partecipa chi ha svolto attività turistiche legate al mondo del formaggio (Tabella 1.3).  Le più popolari sono le esperienze culinarie nei ristoranti locali: l’88,3% dichiara di avervi preso parte nel corso dei viaggi svolti negli ultimi tre anni. Forte appeal anche per le visite agli altri luoghi di produzione, quali cantine, frantoi, birrifici, … indicate dall’85% dei turisti. Ciò indica una forte propensione ad esplorare il mondo produttivo in tutte le sue sfaccettature tra chi partecipa ad attività a tema formaggio.

A seguire esperienze di relax (75,6%), gli eventi (72,1%), itinerari e tour tematici (61%) e le proposte attive (61%). Si tratta di un’ulteriore conferma del fatto che il viaggio enogastronomico non è più esclusivamente un’occasione di scoperta delle produzioni locali e delle aziende, ma anche un’opportunità per ritrovare il proprio benessere psico-fisico e vivere i territori a 360 gradi e con modalità più coinvolgenti. Meno attenzionati – anche per via di una loro minore diffusione – i musei del gusto (indicati dal 43,5% dei rispondenti), mentre si registra un certo interesse verso altre esperienze enogastronomiche come mercati, piccole botteghe del gusto ed altre attrazioni.

TAB. 1.3| Partecipazione alle esperienze enogastronomiche.

Anno 2024. TOTALE turisti che hanno svolto almeno un’esperienza a tema formaggio, * Non sono state considerate le visite ai caseifici, gli eventi e gli itinerari a tema formaggio