Le opinioni delle associazioni: Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc
Come cambierà il turismo enogastronomico nei prossimi cinque anni?
Forse sarebbe il caso di dire come è già cambiato il turismo che non è più «cosa mi offri» ma «come mi fai sentire»: ora al centro c’è la persona. Il fattore umano, fatto di persone con le loro usanze, conoscenze e abitudini, attrae turisti come i monumenti e le bellezze naturali.
Da sinonimo di fuga il turismo è passato a esperienza di viaggio basato su unicità, coinvolgimento, avventura o intrattenimento e autenticità dell’esperienza. Il viaggio è un’esperienza fatta di incontri e conoscenze, di condivisione di passioni. Il valore aggiunto del turismo esperienziale è il forte elemento emozionale che ha un impatto sul ricordo, come ogni singolo atto o avvenimento, occasionale o deliberatamente cercato, al quale si è partecipato e dal quale si è ricavata una conoscenza, una modificazione di comportamento, di sensibilità.
È quello che chiamiamo storytelling di un evento vissuto in prima persona che produce un effetto sui nostri sensi e lascia un segno nel nostro vissuto. L’esperienza può essere positiva o negativa ma resta comunque qualcosa che non dimenticheremo.
Ne consegue che non essendo più «nella cantina aperta» per vendere qualche bottiglia al viandante della domenica dovremo:
- garantire professionalità con competenze specifiche sul territorio e sul prodotto, capacità di
raccontare in modo gratificante la propria cultura e tradizioni - adattarci a tempi brevi di prenotazioni e richieste, il last minute legato a previsioni del tempo e
ricerche online magari mentre mi sposto già sul territorio - creare format sempre nuovi e che «sforino» anche oltre il solo vino (percorso in Mountain Bike tra i
vigneti) per esperienze sportive, gastronomiche, … - offrire la possibilità di portarsi a casa il vino ordinandolo e trovandolo consegnato dopo poche ore,
molti infatti ottimizzano il fine settimana con spostamenti con voli low cost che precludono l’acquisto
del vino stesso.
Proprio a fronte di queste nuove esigenze, Federdoc si è attivata ed è attualmente impegnata, insieme ad EFOW e con il Parlamento e la Commissione Europea, a risolvere il problema delle spedizioni intraUE; per privati oggi precluse dalle diverse accise sul vino applicate in ogni Paese europeo. Abbiamo intenzione di lavorare in questa direzione per agevolare le aziende vitivinicole e creare per loro
le condizioni per offrire un servizio sempre più adeguato alle nuove esigenze del turismo.
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