È stata pubblicata la seconda parte del libro “In viaggio per cibo e vino. Esperienze creative a confronto”, in cui vengono presentate case history nazionali e internazionali con la collaborazione di alcuni dei più importanti studiosi a livello europeo della materia.
Dopo aver analizzato nel primo volume la “ricetta” del turismo enogastronomico in Italia, il secondo volume vuole allargare l’orizzonte a quanto fatto in Europa, per prendere spunti e suggerimenti.
Il Minho, regione settentrionale del Portogallo, ha lavorato sul concetto di retro-innovazione, interrogandosi sull’aggiornamento della tradizione culinaria per venire incontro alle attuali esigenze dei turisti; l’Irlanda ha promosso il proprio “paesaggio” enogastronomico, puntando sulla produzione autoctona di eccellenti materie prime e in Grecia la Mount Athos Area Organization ha dato vita a festival che da evento singolo è diventato permanente per la promozione della propria cucina. Tutti questi casi sono di esempio per stimolare nei territori la strada dello sviluppo strategico del turismo enogastronomico.
Anche alcune testimonianze di casi nazionali sono utili per stimolare il confronto: nel libro sono riportati i casi delle località montane che hanno abbracciato la strada delle esperienze enogastronomiche, dei siti archeologici che si sono promossi legandosi al gusto, dei festival siciliani quali il “Cous Cous Fest” e lo “Sherbeth Festival”).
“Per lo sviluppo del settore occorre adottare una visione multisettoriale. – afferma Roberta Garibaldi – Ribadisco la necessità di avere una governance forte, che possa coordinare le attività delle aziende agroalimentari, degli alberghi, dei ristoranti con quelle del turismo e dell’amministrazione locale. Importante anche sviluppare esperienze enogastronomiche memorabili, possibilmente legandole all’arte, l’altro punto di forza nazionale. Grazie a tutti i colleghi che hanno collaborato alla stesura di questo volume cosi ricco ed articolato.”
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